venerdì 20 dicembre 2013

Toscano e...Riserva Lunelli 2005 di Cantine Ferrari - Premio Speciale


Sono in difficoltà. Son diversi giorni ormai che cerco di affrontare la pagina bianca sullo schermo del computer per redigere un racconto di quanto successo al GOOD 2013 quando ci siamo trovati di fronte – per una degustazione con il Sigaro Toscano Antica Tradizione e cioccolatini all'aceto balsamico dell'Acetaia Malpighi – il Riserva Lunelli del 2005 di Cantine Ferrari.
Sono in difficoltà perché non riesco a trovare parole misurate. Ho paura di scivolare in una sequela di aggettivi e di passaggi retorici fastidiosamente melensi, che qualcuno potrebbe ritenere esagerati.
L'ho già scritto altre volte, e l'ho detto anche durante le degustazioni effettuate in occasione della manifestazione in oggetto. Fino a pochi anni fa non ero affatto un amante delle cosiddette “bollicine”. Ci avevano provato in tanti, nel corso degli anni, a farmi cambiare idea ma non ero fra coloro che avrebbero autonomamente richiesto al cameriere o all'addetto di turno di bere uno spumante, un prosecco o uno champagne, che fosse per aperitivo che per desinare. Non che non avessi piacere di bere – quando fosse oltretutto di qualità – un buono spumante, magari brut data la mia preferenza per i gusti secchi ed amari, ma non ne avrei fatto la mia prima scelta, diciamo così.
Perché racconto questo? Per cercare di far comprendere di quale lungo salto abbia io potuto compiere per poter arrivare ad affermare – soprattutto a me stesso – che errore avessi fatto fino ad oggi e quante occasioni di bere bene ho perso lungo “la via del piacere”.
E' un peccato che nessuno abbia colto l'attimo ed abbia fotografato l'esatto momento in cui – seguendo la traccia di percorso della degustazione guidata con il sigaro – abbiamo tutti insieme portato alle labbra il bicchiere con il Riserva Lunelli; quell'immagine sarebbe stata sufficiente a mostrare e a raccontare il necessario. Sarebbe bastata quell'immagine, io non avrei avuto necessità di scrivere queste righe e non avrei quindi trascorso tutto quel tempo davanti allo schermo senza sapere cosa scrivere. Purtroppo – o per fortuna, visto che non tutto deve necessariamente sottostare alla “dittatura” del fotografiamo tutto in ogni momento, in special modo mentre stiamo godendoci un bel momento – quell'immagine non c'è...dovete rassegnarvi a leggere queste righe.
Quel che posso dire è che alternare boccate di fumo Antica Tradizione, bocconcini di cioccolato all'aceto balsamico e sorsate di Riserva Lunelli, è stato un momento di pura goduria. 

Tecnicamente è un millesimato con 7 anni minimo di maturazione, realizzato con uve selezionate di Chardonnay della vigna di Villa Margon, di proprietà della Famiglia Lunelli e se proprio devo mutuare una espressione da loro utilizzata per descrivere il prodotto, “arcobaleno di sensazioni” è una delle più ficcanti. Si, perché l'espressione iniziale condivisa fra coloro che in quei giorni di GOOD hanno potuto degustare questo nettare, era proprio “Ehhh? Che succede? WOW, da dove comincio a descrivere razionalmente quello che sto sentendo? Con quali parole?” E le domande si sono succedute e sono aumentate via via che si cercava di inquadrarle in uno schema che potesse darci non dico una visione completa della questione, ma almeno il “la” per iniziare a parlarne. Con questa scusa molti (tutti?) si son fatti riempire il calice più e più volte...
Ho letto di persone che non amano abbinare alle loro fumate di sigaro altro che non sia acqua, poiché ritengono che aggiungere altri gusti “infici” la loro percezione del gusto del tabacco; se per simpatia ed empatia non riesco ad affiancarmi a loro, pur comprendendone le ragioni, è l'approccio exopatico che mi porta a realizzare tale diversità di visione e dell'esperienza degustativa, facendomi ovviamente rispettare il loro punto di vista e facendomi esclamare però – molto più semplicemente e ironicamente – “non sapete cosa vi perdete!”
Credo siano semplicemente due scuole di pensiero, entrambe legittime, che mirano comunque ad un fine comune, quello di godersi a pieno le belle e buone cose della vita.
Se conosco e apprezzo il gusto di un Toscano Antica Tradizione, di un cioccolatino ripieno di aceto balsamico di Acetaia Malpighi, e conosco - amo e mi inebrio- dei profumi e sapori di un calice di Riserva Lunelli di Ferrari, il mio passo successivo è quello di provare ad avere ulteriori e nuove sensazioni, abbinandoli insieme per creare un terzo gusto che si possa sposare bene e che possa aggiungere un nuovo e buon ricordo nel mio personale database di esperienze. E l'unica cosa che posso fare per evitare che restino solo mie, è quello di parlarne e condividerle con chi ha la voglia ed il piacere di starmi ad ascoltare, per magari provarle e farle diventare sue, in modo che non vadano perse e che siano se non di tutti, di molti...che le cose belle vanno condivise e godute con gli altri. 


per informazioni:

 

Il Fummelier  c

giovedì 5 dicembre 2013

Bruno Bassetto - Fra Tagli d'Italia dalle Corna alla Coda...e la "bibbia interiore"



Ho conosciuto l'opera prima di Bruno molti anni fa, non ricordo esattamente se nel 2003 o nel 2004, ma ciò che ricordo fu la folgorazione nel leggere quel titolo sullo scaffale della libreria; Fra tagli e Frattaglie. Per un amante delle interiora in cucina quale sono, è stata un'attrazione irresistibile. Era la prima – e a quanto mi è dato sapere anche l'unica – volta in cui mi sono imbattuto in un ricettario così specificatamente dedicato all'argomento. Ricco, non solo di ricette ma anche di consigli, così come di aneddoti e storie personali della vita e del lavoro dell'autore, decisi che diventasse immediatamente – appunto – la mia personale “bibbia” culinaria, conservata a fianco degli altri importanti testi che nella mia vita ho raccolto ed utilizzato per la mia formazione di appassionato di cucina e cuoco autodidatta. Due volte l'anno organizzavo quella che chiamavo un pranzo ed una cena “interiore”. Creavo un menu di almeno tre/quattro portate e approfittavo sia delle ricette che dei consigli di Bruno implementandole con quanto già faceva parte del mio bagaglio cultural-culinario in merito. Non eravamo mai tanti, al massimo quattro, poiché purtroppo la maggioranza delle persone è schizzinosa e al solo sentire la parola “interiora” reprime a fatica espressioni di disgusto...stolti, non sanno quel che si perdono. Che continuino a sottostare alla “dittatura della fettina” come la definisce il Cav. Cremonini nella prefazione del secondo libro di Bruno Bassetto, di cui andrò a parlare nelle righe seguenti.
Nel marzo 2013 conosco personalmente Bruno presso la Fiera di Pordenone “Cucinare” e riconoscendolo mi presento per quello che sono, un suo ammiratore fedele e riconoscente. Devo evidentemente risultargli simpatico poiché avremo modo di rivederci e mangiare assieme; insieme a lui e ad altri amici, ammiratori e appassionati, nel corso dei mesi, fino ad arrivare alla serata del 2 dicembre a Castelfranco Veneto in cui è stato presentato il secondo libro di Bruno Bassetto, Fra Tagli d'Italia dalle Corna alla Coda.
Ospiti di Bruno e dell'Hotel Fior e alla presenza delle autorità, è stato possibile approfondire la conoscenza dello spirito, della passione, umanità e professionalità di Bruno in questi suoi primi 50 anni di attività. 


Ironia, commozione e divertimento e – ovviamente – ottimo cibo e vino, e un bel finale di serata fumando sigari accompagnati da Marton's Gin, alla presenza di Roby Marton e Luca Grilletti che hanno sapientemente e coreograficamente miscelato ottimi gin&tonic con tonica Thomas Henry o - a scelta - con Ledger's Tonic Water alla liquirizia e dolcificata naturalmente con Stevia,  per festeggiare questo suo importante traguardo.
L'ironia della foto di copertina del libro, la commozione di Bruno nel ricordare e descrivere episodi della sua vita, del suo lavoro e delle persone che gli sono state a fianco, il divertimento dato dalla sua spontaneità nel parlare per esprimere i suoi pensieri e dal sapersi prendere lo spazio ed il tempo per godersi la vita assieme alle persone che ne condividano lo spirito e la gioia di vivere.







 Congratulazioni Bruno, cento di questi libri...

Il Fummelier  c

martedì 3 dicembre 2013

Cohiba, Toscano, Trinidad...una serata ben riuscita


Avevo in programma un articolo lungo ed articolato, pieno di aneddoti e di "geniali intuizioni", di quelle che sovvengono quando si è in buona compagnia, in sintonia con le persone e con un tenore alcolico non elevato, ma sufficiente a predisporti a ragionare sui massimi sistemi. Invece stavolta ho deciso di lasciare a chi legge l'intuizione delle conclusioni; mi limiterò a stilare una lista di quanto si è reso protagonista nella serata del primo dicembre, presso la mia umile magione.

Insomma il chi e il cosa...


- Protagonisti: Cesare, Mirco, il sottoscritto Fummelier  c

- Bevande: una bottiglia di Ferrari Perlé 2006 (per aperitivo con Sigaro e con l'antipasto), una di Lagrein 2011 di Ritterhof (con il primo piatto), una di Amarone della Valpolicella 2008 di Collina dei Ciliegi (con la seconda portata), un calice di Ben Ryé di Donnafugata (con il dessert), un calice di grappa Nonino Riserva 8 anni (in abbinamento con il Sigaro conclusivo)

- Cibo: (antipasto) pitina, manzo scottato alla griglia e lardo di Patanegra conditi con aceto tradizionale di Modena 8 anni accompagnati da polentina; (primo piatto) pastasciutta con ragù di cervo; (secondo piatto) spezzatino di orso con patate e porcini; (dessert) semifreddo al tiramisù di Galimberti.

- Sigari: Trinidad Short Robustos T EL 2010, Toscano Originale Selected 2006, Cohiba 1966

- Musica (rigorosamente in Vinile): Sally Oldfield "Water Bearer", Nina Simone " Let it be me" (live at Vine St.), Canned Heat "Reheated", Fabrizio de Andrè " Non al denaro, non all'amore né al cielo", Autori Vari "Tutto Sanremo 1981"


Appellandoci al quinto emendamento, rifiutiamo di rivelare quanto fra noi dettoci durante la serata.L'unica cosa che possiamo riferire è che gli abbinamenti Sigari-cibo-bevande sono stati particolarmente apprezzati e goduti.


Il Fummelier  c