lunedì 20 febbraio 2017

Proposta alternativa ai ristoranti stellati...


Sicuramente ci sarà chi la prenderà come una provocazione, ma seguitemi nella disamina e provate a simpatizzare con la mia idea.

Non tutti - anzi pochi in realtà - hanno la possibilità di provare la soddisfazione od esaudire il desiderio di mangiare in un ristorante stellato.

Difficile immaginare per tanti la possibilità di spendere 2-300 euro a testa per un "percorso di degustazione".

Come ovviare? Seguitemi nel ragionamento.

Ormai la maggioranza degli chef stellati è diventata così famosa da non presenziare quasi più in cucina - o almeno la probabilità di vedersi preparare il pasto da altri, che non lo chef titolare/titolato che appare nell'insegna del locale o all'interno dei menu - è elevata. 
Molti - non discuto se giustamente o meno - contestano proprio questo aspetto della questione: perché pagare tali cifre se i piatti presentati non sono stati realizzati fisicamente da tali guru della ristorazione? 
Gli chef rispondono che hanno ideato loro stessi i piatti e che ripongono assoluta fiducia nei cuochi che fanno parte delle loro brigate di cucina. 
Al che i suddetti detrattori ribattono che un'opera d'arte realizzata da un allievo della bottega di un artista, può essere bella e valente di sicuro, ma né gli storici o critici d'arte, né tanto meno il mercato, attribuirebbe a quell'opera lo stesso valore se l'avesse realizzata l'artista titolare, di suo pugno. Tradotto in breve: un quadro - realizzato da un allievo di Leonardo - pur con le indicazioni del Maestro - non è di certo una sua opera....di conseguenza nessuno lo pagherà tanto quanto quella realizzata da Leonardo stesso.

Dove voglio andare a parare? Continuate a seguirmi.

Ogni chef che si rispetti (e anche che non si rispetti) ha scritto un libro di sue ricette, e di cuochi/chef talentuosi ma sconosciuti, ce ne sono - per fortuna - parecchi. In un ristorante stellato capita sempre più spesso, causa impegni televisivi, di promozione e quant'altro, che la cucina sia affidata ad altri.
Qual è quindi l'idea?

Perché non creare dei ristoranti "para-stellati"? Mi spiego.

Si apre un ristorante assumendo una brigata volenterosa e di talento. Ogni mese, si prende il libro di un chef stellato e se ne replicano le ricette, intitolandogli il ristorante. Una cosa tipo..."Da Clacco" oppure "Ostelia Flancescana" se si vuol essere ironici - molto ironici - oppure una sotto-insegna col nome ideato per il ristorante, con "oggi la cucina di...[mettere nome dello chef]".

Quali sarebbero quindi i vantaggi? 
Poter provare una cucina "stellata" ad un prezzo abbordabile dai più. 

Immaginate avere in città un ristorante che ogni tot giorni/settimane può proporre la cucina di un grande chef e il periodo successivo quello di un altro. 
Non solo si sperimenterebbero le realizzazioni di tanti eccellenti personaggi, ma ci si risparmierebbe anche la spesa di dover peregrinare in giro per l'Italia o all'estero, per raggiungere ognuno di essi. E magari si ridurrebbero - e di molto - anche i tempi di attesa per le prenotazioni. 

Che dite...è una buona idea? Non c'è nessuno che voglia realizzarla? 



Il Fummelier c



venerdì 17 febbraio 2017

Del perché ascolto solo chi ha nome e cognome, e ci mette la faccia...

...e aggiungo, mi parla fisicamente di fronte.

E del perché userò le esaustive parole di Gabriele Moretti per spiegare il perché di tale scelta.


"Questa nostra è diventata la società del Senza.
Grano senza glutine, biscotti senza polifosfati, dentifricio senza fluoro, shampoo senza parabeni, latte senza lattosio, bistecche senza carne, acquistare senza pagare un centesimo subito, navigare senza limiti a dieci euro, collegarsi senza fili, pagare col bancomat senza toccare il POS.
Ma questo significa anche che siamo diventati la Società che si parla senza vedersi, che si ama e si odia e litiga e si incazza e poi fa pace e poi vaffanculo senza toccarsi mai una volta. Senza aver mai sentito che odore ha l’altra persona, come parla, dove guarda mentre parla, come ha trattato sé stessa nella sua vita, come si veste, se si lava o se ha i denti color vomere d’aratro e i capelli che sanno di minestrone.
Direte voi “vabbè, che c’entra: si può criticare o condividere un pensiero e un’idea anche senza conoscere tutte queste cose di una persona…”
E invece no, cari miei. Il linguaggio è uno strumento formidabile, ma è solo un vettore. Uno dei tanti e, aggiungerei, degli ultimi della nostra storia evolutiva. Siamo ormai abituati ad una società che concepisce i rapporti umani attraverso un monitor, distaccati gli uni dagli altri eppure “connessi”, che ci stiamo dimenticando il valore di tutto ciò che si prova parlando con un’altra persona: imbarazzo, senso del pudore, rispetto, tono della voce, coraggio delle proprie idee, soffermarsi ad ascoltare. E anche a tutto quello che l’altra persona ci comunica anche soltanto stando davanti a noi: se un energumeno frittelloso con una proprietà di linguaggio di un troglodita e con i vestiti che odorano di circo Orfei mi venisse a raccontare che bisogna aver fiducia nella ripresa economica, gli scoppierei a ridere in faccia. Se un ragazzino coi segni del latte materno ancora in bella vista sulle guance mi sbraitasse addosso slogan razzisti mentre tento di ragionare di integrazione, lo liquiderei con un “vai a studiare, capra”. E a nessuno che assistesse a tale scenetta verrebbe MAI in mente di darmi del borioso, perché tutti avremmo chiara la situazione.
Ma se lo fai sui social network è tutto un altro paio di maniche: il linguaggio scritto è un enorme livellatore. Chiunque può copiare un concetto da internet e farsi bello attraverso esso per prevalere in una discussione, anche il frittelloso che sa di circo e il pischello analfabeta funzionale. E tu non puoi mica permetterti di contraddirli, magari consigliando loro di leggere qualcosa o farsi una cultura. Agli occhi del mondo siete due entità identiche, ciascuna con le proprie opinioni che valgono egualmente.
Dite un po’: vi è mai capitato di conoscere di persona qualcuno con cui avete intrattenuto rapporti (belli o pessimi) sui social network e dopo pochi minuti di pensare “ma non è mica lui… son due persone diverse!”
Dobbiamo recuperare il contatto umano, cari miei. Sì, anche gli schiaffi, se serve. Ma soprattutto ricordarsi che valore hanno in una discussione gli sguardi, le pause, il tono di voce, gli odori, le sensazioni, i gesti. Tutte cose che ci dicono molto di una persona e che attraverso uno schermo non esistono più."



Non c'è molto altro da aggiungere...

Il Fummelier c

giovedì 2 febbraio 2017

CUCINARE 2017 & Club Amici del Toscano®

Dall'11 al 14 febbraio 2017, in occasione della 5° edizione della Fiera Cucinare, il Club Amici del Toscano® allieterà come di sua abitudine, gli ospiti e gli appassionati del sigaro, con le proprie degustazioni, in laboratori guidati del gusto ove rilassarsi, parlare di tabacco e di sigari, nonché degustare i sigari Toscano® in abbinamento a prodotti e bevande di qualità. 
Le Hostess del Club – Michela e Melissa – vi faranno accomodare e registreranno, gratuitamente la vostra presenza e partecipazione alla degustazione. Come di consueto il Fummelier proporrà delle vere e proprie specialità e degli abbinamenti raramente disponibili, anche in altre degustazioni del Club a cui vecchi appassionati e soci possano aver partecipato.
Inoltre – oltre alla presenza della sigaraia MST della Manifattura di Lucca - con le dimostrazioni di creazione del Sigaro Toscano®... 
...la novità di quest'anno è chiamata "AXI-DOK" ...leggi il programma sul sito per scoprire di cosa si tratta.
Il programma delle degustazioni, lo troverete sul sito di Cucinare (link in fondo al post) e presso lo Stand del Club Amici del Toscano®, potendo prenotare la degustazione che ispira di più la vostra sete di gusto. Potrete soddisfare a 360° le vostre curiosità in merito al mondo del tabacco e – nell’apposito spazio degustativo – potrete partecipare alle degustazioni guidate con Antico, Originale, Extravecchio, Classico Vintage, Modigliani…e ancora, Toscanelli al Caffé, alla Grappa, al Fondente e ad ognuno di questi abbineremo uno o più prodotti specifici di produttori nazionali ed internazionali. 
Il tutto in un'atmosfera leggera e conviviale in cui godere della compagnia e della conversazione e scambio di opinioni di altri appassionati. Durante le giornate il Fummelier condurrà degli incontri di degustazione guidati, della durata di circa 30-45 minuti ciascuno, seguendo in maniera più approfondita la storia, la tecnica, le informazioni del mondo del Sigaro Italiano per antonomasia e dei prodotti in abbinamento, nonché aneddoti e curiosità sul mondo del fumo lento.
Le degustazioni sono gratuite ed aperte ai Soci del Club, appassionati vecchi e nuovi, e curiosi…ma sono accessibili esclusivamente e rigorosamente ai maggiori di 18 anni.

Sito della Manifestazione: Cucinare
Programma (scorrere fino in fondo alla pagina): dell'11 febbraio
Programma (scorrere fino in fondo alla pagina): del 12 febbraio
Programma (scorrere fino in fondo alla pagina): del 13 febbraio
Programma (scorrere fino in fondo alla pagina): del 14 febbraio


Il Fummelier c