giovedì 15 giugno 2017

Dei "Napalm 51", dei leoni da tastiera...e pensieri in libertà




Non seguo “faccialibro”, mi sono fatto inviare questo pezzo – là pubblicato – dal mio amico Terry Nesti. Lo riporto così com'è ed alla fine aggiungo alcune mie considerazioni

"Perché per i “rockers” non esiste altra musica buona all’infuori di quella che ascoltano loro. Questo chiaramente vale anche per i jazzisti, che sono ancora peggio. Un musicista pop non ti guarda come se avessi appena preso a calci una vecchietta se gli dici che ti piace l’ultimo pezzo di Beyoncé, se apprezzi le doti di Lady Gaga o se hai trovato carino l’ultimo album di Cesare Cremonini, nemmeno uno che suona raggae o blues.
I rockers sono spesso i musicisti peggiori, quelli più sguaiati e senza criterio alcuno nel comporre o suonare, perché il rock è così, quel rumore e quelle chitarre scordate sono volute, anche se fanno cagare e anche se sono tutti luoghi comuni.
Se suoni rock, tutta la musica pop ti è vietata, figuriamoci poi quella italiana, ad eccezione di De Andrè, che fa sempre figo metterlo nel mezzo, la PFM, Rino Gaetano e Ivan Graziani, che si dice per fare gli intenditori,ma quasi nessuno lo ha mai ascoltato davvero; qualsiasi persona faccia musica in italiano è un buffone, a meno che non sia una cosa del tutto inascoltabile o noiosissima o con dei testi che nemmeno Freud ne potrebbe venire a capo.”
Ho trovato questa descrizione su un bel blog http://www.nowaytobeme.com/i-rockers/amp/ e ho pensato che questa analisi si può applicare a molte categorie dello spirito.

Io la ritrovo, sempre di più, nel mondo dei leoni da tastiera, quelli che si improvvisano critici perché hanno un loro noumeno, fisso e intransigente, un'idea di ideale applicata alle cose di tutti i giorni, ai piccoli piaceri della vita. Nel mondo dei sigari e non solo, penso anche alle birre artigianali solo per fare un esempio (vero Leonardo Di Vincenzo?), ne ho letti diversi di questi schiccheracarte elettroniche.

Ne leggi perché raramente li incontri: nel contraddittorio verbale non sono a proprio agio. Io mi aspetto che si avvicinino durante i numerosi eventi che facciamo in giro per l'Italia, ma con scarsissima frequenza si presentano, saltuariamente ti portano obiezioni articolate (che potrebbero fare, i margini ci sono, nessuno è perfetto); si limitano a fare scatologia affermando che il tal prodotto è deiezione, escremento, feci.
Sul perché sia reputato tale non è cosa ermetica da comprendere: non piace a loro e tanto basta. In più c'è l'aggravante di Golia contro Davide e si sa che Golia fa tutto male perché lavora per guadagnare, mentre Davide lavora bene perché lo fa per la Gloria (che se fosse una bella gnocca avrebbe anche senso).

Tanto gli altri consumatori sono scemi, ciechi o peggio ignoranti: perché se dovessimo stare dietro alla maggioranza degli appassionati, quelli fumano aromatizzati!

Perché provate a far bere un Tavernello ad un esperto di vini e vedrete che ve lo tirerà in faccia (http://www.intravino.com/assaggi/portare-il-tavernello-alla-fiera-dei-vini-veri-per-vedere-leffetto-che-fa-perche-lo-fa-eh/) e cose di questo stampo.

Ho assaggiato i sigari di altri produttori, alcuni sono buoni, buonissimi, passabili, indegustabili, ma sono il frutto di un lavoro rispettabilissimo, in alcuni casi lungo e non privo di ostacoli e si sente la differenza, in altri casi frutto solo di pochi anni (ma anche i nani cominciano da piccoli) e si avvertono le mancanze. Ho degustato in questi giorni un sigaro di un piccolissimo Davide, naturalmente osannatissimo, e non sono riuscito a portarlo a fondo, troppe note ammoniacali, frutto evidente di una fermentazione non espressa bene, troppa potenza nicotinica, sgraziata e spiacevole come una grattugia sulla lingua. Non sono riuscito a finirlo, non rientra più nella mia percezione dei sigari. Mi ricordava gli infumabili, per me naturalmente, Toscanello di venti anni or sono. Beh qualcuno dirà, ma quelli sì che erano buoni, mica la roba fatta ora! È naturalmente un'opinione rispettabile, come quella delle persone a cui piace la grappa del contadino, il vino del bisnonno siciliano, le frustate sulle gonadi, il caffè con la cicoria. Purtroppo o per fortuna il mondo va da un'altra parte e "nella lotta fra te e il mondo, stai dalla parte del mondo" (cit.)”


Ho sottolineato parti del discorso che ritengo importanti, e aggiungo:

Al primo Festival nazionale del tabacco e dei sigari tenutosi a San Giustino (PG) dal 2 al 4 giugno abbiamo condotto 6 degustazioni guidate gratuite e 7 laboratori (workshop, in italiano moderno) sempre gratuiti...e ci sembravano pochi, ma visto l'operato degli altri, erano un'enormità.

Ma...

- un produttore concorrente, dopo aver aderito al festival, ”nulla, vuoto, deserto” (citaz. Alex Drastico) ha lasciato la postazione vuota...non si è presentato.
- un esperto, di altra azienda concorrente, tenuto a fare una conferenza...non si è presentato.
- un relatore di azienda non concorrente ma a noi vicina, tenuto a fare una relazione...non si è presentato.
- parecchi estimatori di sigari - critici (anche) nei confronti del Toscano – con la possibilità di avere un confronto con relatori, staff dirigenziale, coltivatori, responsabili acquisti/vendite, sigaraie (si, da noi c'erano tutte queste figure professionali)...non si sono presentati.



Forse – come per le battaglie di Napalm 51 - “stavano per...” ma qualche lobby cattiva ha impedito loro di partecipare.

Di che stiamo parlando? Di cosa dovremmo preoccuparci?

Comico poi - davvero comico - è leggere alcune recensioni e resoconti del Festival riuscendo addirittura a non nominare MST e il sigaro Toscano, come non ci fosse stato; davanti a tanto coraggio mi inchino :-D

E' la conferma che non si deve dar ascolto a chi non non ci mette la faccia, il nome (reale) e che di persona non esiste (e se esiste non si presenta), ed esiste solo nel virtuale.

Quando alcuni, e per fortuna nel corso degli anni ci sono stati, si sono posti in maniera gentile, intellettualmente onesta e con la disposizione ad ascoltare, così come anche io mi sono rapportato a loro, sono stato ringraziato; questo non significa che abbiano cambiato la loro idea; o magari forse un po' si, perché ci si è spiegati e si è cercato di comprendere l'uno le ragioni dell'altro. Si sono confrontati e sono stati ascoltati. Senza quel preconcetto per cui, “se lo dicono loro, che sono i produttori, allora sono balle”. Dovrebbe essere la cosa più naturale del mondo, e con 550 eventi in un anno, in tutta Italia, le occasioni per incontrarci e magari “fare anche solo due chiacchiere”, di certo non mancano. 

il Fummelier™ 

11 commenti:

  1. forse a 'Golia' non è venuto in mente che ogni critica non è fatta per destabilizzare ma per spronare a tornare a dare il meglio come i vecchi tempi e magari a rinunciare a qualche ed limitata e tornare a fare qualità . Nessuna malizia nessuna cattiveria..

    ps. Golia non è l'unico ...se sbaglia ,come è successo, anche Davide merita di essere criticato. Ma Davide ha l'umiltà di riconoscere i propri errori e rimedia,Golia tira dritto per la sua strada.

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  2. Gentile "anonimo" (ma perché vi vergognate di dire chi siete?...boh), faccio una precisazione, che sembra rendersi necessaria.
    Questo post comprende tre differenti scrittori. Il citato Terry Nesti che ha postato la parte in azzurrino su FB, la sua citazione da altro blog riguardante il discorso dei rocker, e relativo link alla pagina originale, e poi - per ultimo - io.
    La sua osservazione è legittima, ma è già chiarita all'interno dell'articolo.
    In merito alle critiche, ben vengano, quando sono costruttive è che non travisano quanto qui (o altrove) scritto e soprattutto non scadono nelle offese (fate prodotti di m..., siete gente di m... ecc ecc).
    L'etere è ampio e variegato e approfitto, nel risponderle, per commentare una "voce" che mi è stata comunicata poco fa. Alcuni membri di un club (apuano) di uno dei produttori presenti (CTS) al festival, sembra siano arrabbiati con me. Terrei a far notare che nel mio post non ne parlo affatto male, avendo loro presenziato al festival ed avendo fatto il lavoro che si erano prefissati. Cordiali saluti

    il Fummelier™

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  3. Marco, come vedi io mi firmo, sono Zap, Simone Fazio di Cigar blog, e mi sento marginalmente toccato dal tuo post, sia prima che dopo le modifiche, giacchè io agli eventi partecipo e mi confronto credo anche costruttivamente, su diversi aspetti, e con tutti i produttori. Ho avuto l'occasione di parlare sia con Terry che con Guglielmo durante l'evento, e ho anche salutato te prima di ripartire la domenica sera. Purtroppo non ho potuto partecipare alle vostre iniziative perchè impegnato io stesso a guidare eventi (per altro spostati per fare posto a vostri eventi inseriti all'ultimo, ma più che vostra responsabilità in quel caso è un problema logistico, comprensibile visto che è un "numero zero" di un evento relativamente articolato e complesso). Al limite potrei considerare la critica di non aver menzionato MST nel post riguardante il festiva che ho pubblicato sul mio blog, ma ho scritto chiaramente che non avrei elencato gli espositori, limitandomi a menzionare le degustazioni condotte da me in prima persona o gestite dal club territoriale della nostra associazione nazionale di riferimento. Permettimi però di osservare che, da blogger, trovo alcuni punti del tuo intervento di poco tatto, forse anche volutamente da parte tua, volendoti togliere qualche sassolino dalle scarpe. E li trovo di poco tatto verso diversi "stakeholders" e non, legati a questo mondo, giacchè le assenze , almeno delle diverse aziende coinvolte, e in particolare dei competitor, hanno a diversi livelli delle giustificazioni, delle quali forse non sei al 100% a conoscenza, ma come di Luigi Ferri non sapevi fosse a letto con 39 di febbre ti assicuro che anche le aziende competitor e partner di MST avevano motivi specifici di assenza giustificata. Detto questo, mi soffermerei sul concetto di leoni da tastiera, e sul coraggio che affermi essere necessario per non menzionare MST. Da blogger, mi interfaccio spesso con i cosiddetti leoni da tastiera, e concordo sul concetto che esprimi, tuttavia occorre fare dei distinguo, tra chi come me ti scrive firmandosi e aprendo al confronto, e chi invece si cela dietro l'anonimato totale, e a volte si scopre che dietro alle frecciate anonime si nasconde qualcuno di molto più vicino di quanto si pensi. continuo però a trovare in parte fuori luogo il tuo intervento, e ripeto, non per me ma soprattutto per altre persone citate e coinvolte, che conosco e che so essere serie e "sul pezzo" (non parlo solo di aziende ma anche di altri blogger o divulgatori nel mondo del fumo lento). Inoltre, in particolare sul coraggio, devo dire che puoi a ragion veduta affermare la tua esperienza, e certamente anche il leone da tastiera è un concetto noto... Esistono persone da diverso tempo in questo mondo, e non tutti sono inesperti e di memoria corta nel mondo dei sigari... i toni con cui da dietro una tastiera sotto lo pseudonimo di Nonno Merin, dagli schermi di ADFL, dicevi che il bicho non attacca i toscani perchè non gli piace la me**a, oppure avanzavi dubbi sulla convenienza a comprare il moro, facendo un confronto con i sigari habanos (??), erano e sono ancora visibili su quelle pagine. ecco, con queste premesse, e col senno di poi, devo ammettere che il coraggio è piuttosto diffuso anche dalle tue parti... ma certamente con l'incrementare della tua esperienza, avrai cambiato idea, ci sta, ed è più che legittimo. Come sempre sono aperto al confronto con tutti e per tutti, per cui se voi discutere o specificare alcuni punti da te trattati, non mi sottraggo alla discussione.

    un saluto
    Simone

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  4. Caro Simone - Zap, tu proprio non eri nei miei pensieri, proprio perché ci siamo incontrati e confrontati.
    Le questioni "personali", così ce le leviamo di torno. "Il bicho non attacca i Toscani perché non gli piace la mer*a" non lo dicevo io ma era un aneddoto di Don Alejandro Robaina, come risposta a domanda diretta di un giornalista. Essere confuso - come autore - di una frase del genere, mi riempie di orgoglio. :)
    Il rapporto Costo/Moro? Non ricordo di averlo scritto, ma non ho alcun problema a dire - e di esempi se ne possono fare a bizzeffe - che naturalmente nel prezzo, oltre alla qualità ed al lungo lavoro di tutte le persone che servono per farlo, entrano "appeal", esclusività e non ultima la confezione. Non credo ci voglia un master in economia per capire che se il Moro - laddove fosse possibile - fosse prodotto in quantità industriale e senza confezione in legno, costerebbe meno; non nasce con questo scopo. Giusto? Sbagliato? Così è. E si, alcune valutazioni, col senno di poi e con l'esperienza, posso averle limate, ma altre potrei tutt'oggi affermarle. Il fatto che lavori per un determinato marchio non è che ti fa piacere tutto quanto produca, visto che per andare incontro al gusto di tanti, abbiamo una vasta gamma di prodotti.
    Posso dire una cosa sconvolgente? Non mi aspettavo tutto questo bailamme (ed è per interposta comunicazione, dato che ripeto non essere iscritto a FB, non ho potuto leggere nulla e quindi le cose mi sono solo state riferite). Però lasciami dire una cosa; che nervo scoperto ho toccato per subire attacchi così diretti ed offensivi?
    In fin dei conti cosa ho detto, anzi abbiamo detto (ripeto, ci sono i pensieri di tre persone in questo post sovrastante)? Che la meraviglia è stata tanta nel non vedere (ci pensi che habanos non ha partecipato?) un certo numero di produttori e persone. Ma non è questo il punto focale. Che devo pensare di persone che criticano ferocemente ed in maniera OFFENSIVA (non critiche, offese), i prodotti MST, chiedono a gran voce spiegazioni dall'azienda e quando ne hanno la possibilità, non si fanno vedere (pur essendo al festival)? Poi tornano a casa, scrivono e vomitano cattiverie o - in alcuni casi - nemmeno quelle, come non ci fossimo stati. Io li chiamo leoni da tastiera, napalm51 e compagnia cantante. Come li chiami tu?
    Un'altra cosa accennata nella risposta sopra al precedente commento; ma per quale motivo mi attaccano quelli di un club, di un produttore che era presente alla fiera, ha fatto il suo, ha presentato le sue cose, aveva i suoi estimatori, ha lavorato bene, e di cui io non ho parlato in questo post? Leggi qualcosa contro apuano e CTS? No dimmelo, perché io non lo trovo.
    E si, nemmeno nominare (ho scritto nominare, non elogiare) un'azienda come MST che ha messo in campo un elevato numero di professionalità, di tempo, di risorse economiche e non, e di disponibilità, in un resoconto della prima fiera del tabacco e sigari in Italia, ma a te pare normale? Che "servizio" fai ai tuoi affezionati seguaci? Non so, evidentemente mi sfuggono molte dinamiche "sociali". Non me lo spiego altrimenti.
    E per ultimo; mi accusi di aver avuto poco tatto. Come chiamare allora le offese reiterate nei confronti del sigaro Toscano e delle persone che ci lavorano dentro/intorno? Non sono mancanza di tatto? Forse hai ragione, quelle sono solo offese.
    Ho risposto in maniera articolata al tuo intervento perché so chi sei, ti conosco e "ci metti la faccia". Spero di aver, almeno in parte, fugato alcuni tuoi dubbi e risposto a tuoi interrogativi.

    Cordialmente, caro Simone...

    il Fummelier™

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  5. io non ho detto che non condivido in toto il tuo post e sono d'accordo sul non eccedere nei toni critici su un prodotto, personalmente non l'ho mai fatto, e non condivido chi lo fa, quindi su questo siamo d'accordo. Dietro un prodotto c'è sempre un lavoro di tanti, che va rispettato, e anche quando un prodotto non mi piace comunque offro una panoramica sul marchio dicendo quali altri prodotti della gamma possono essere valide alternative. Quello che non condivido sono le critiche sulle scelte editoriali di altri divulgatori, personalmente non ho pubblicato, motivandolo, i nomi di tutte le aziende presenti, ma ho (ed era stato deciso a priori) pubblicato i link di tutti gli altri blogger presenti in modo da offrire una overview esaustiva ai miei lettori. Ma ripeto, non ho risposto sulle critiche in quanto mi sono sentito tirato in ballo a titolo personale, ma più per il concetto generale appena espresso, e per le critiche sulla non partecipazione di alcune aziende, su quest'ultimo punto in particolare ogni azienda che non ha partecipato ha avuto i suoi motivi, a volte di carattere puramente aziendale per via di dinamiche e regole interne, altre volte per ragioni personali dei relatori. Nessuno, credo, abbia voluto sminuire l'evento.
    A mst sicuramente va dato adito di aver partecipato in forze e con tanti eventi nel calendario e di essere sicuramente stata la più attiva nel festival. Purtroppo per quanto mi riguarda l'unico "slot" libero che avevo l'ho speso per l'evento di kelner con davidoff, ed era previsto dall'inizio poiché avevo dato carta bianca al club aic locale per gestire il mio tempo nella guida delle degustazioni a parte l'evento kelner. Questo prima che uscisse il calendario eventi. Sono passato nei pochi attimi liberi a fare due chiacchiere con Guglielmo con Terry e anche con altri professionisti come i ragazzi di Amerigo e Stefano Bertini. Per questo non avrei potuto parlare di mst se non per lo stand. E credo che in tal senso il video di Douglas sia stato più esaustivo di qualunque mia descrizione. Detto ciò, ti ringrazio di aver pubblicato la mia risposta e di aver a tua volta risposto.

    Un saluto, e il prossimo anno al festival mi terrò uno slot libero per mst ;-)

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  6. Ciao, la prima parte del mio commento richiama commenti su una pagina Facebook, ricopiati e quindi ho cercato di fare un discorso di senso compiuto il più possibile.
    Per me, questo articolo è davvero pessimo, in quanto 'citazione di citazioni', un po' come scrivere un libro prendendo pezzi di altri libri, incorniciarli da 'cit.' qua e là, e poi pubblicarlo. Ma lo spessore intellettuale si era già percepito dall'auto titolazione al ruolo di 'fummelier', per altro termine grammaticalmente scorretto sia per la lingua italiana sia per quella francese. Ricordo che il termine sommelier deriva probabilmente dal provenzale saumalier e che poi diventò col tempo il ''cantiniere'' e quindi sommelier. Avrei visto molto più corretto fumelier, ma visto che le 'M' di 'cacchina' ci piacciono, ne mettiamo una dentro e lo chiamiamo 'fummelier'..e via..
    Beh..mi permetto anche di dissentire sul discorso vini: la bufala dei sommelier che non identificano questo o quel vino è come quella dei coccodrilli nelle fogne. Un sommelier innanzitutto, prima di giudicare un vino chiede su che fascia questo si ponga, quali siano i vitigni e molte altre informazioni. A questo punto, viene espresso un giudizio basandosi sulla fascia di mercato cui il prodotto fa riferimento, per cui si potrà ottenere che il tavernello sia un ottimo vino, basandosi sulla sua fascia di mercato. Allo stesso modo, un bordeaux potrà essere un pessimo vino, ma riferito alla fascia di mercato dei vini premium. Il discorso è facilmente applicabile anche ai produttori, che soprattutto in una fiera, mai parlerebbero male di un altro produttore: questa è una moda del fumo lento, in cui i rappresentanti/dipendenti/gettonanti di una azienda butta letame sulle altre.
    In tutto questo, concordo sul fatto che vi siano una serie di individui che, avendo letto qualcosa qui e là ed avendo magari seguito 4/5 lezioni di un corso da sommelier, si ritengano tali.
    Ora, essendo qui in territorio 'nemico' e non 'a casa mia', svilupperò tutto il mio pensiero, dando ampio spazio a chi vorrà, 🦁 o 🐒 che sia, di rispondere. Passiamo ad analizzare alcuni passi del discorso, tralasciando le cit.(e).
    'Non si sono presentati'
    Oh, vuoi vedere che il biglietto del treno, il taxi o l'autostrada, il soggiorno in albergo, erano tutti gratuiti? A saperlo che andare a 'san giustino' era solo una questione di volontà, avrei portato anche mio papà, oltre ai miei diciotto figli e le quattordici mogli.
    Certo, evidentemente quando andare a questi eventi è 'a costo zero' perché 'vieni pure pagato, oltre che rimborsato', ti dimentichi del fatto che per gli altri, il costo c'è.
    'Leggere alcuni resoconti senza nominare mst'
    OOOOOHHHHMMMMMIIIIODDDDDDIOOOOOOO NON È STATO NOMINATO MST E IL SIGARO TOSCANO! Ma Lei non sa chi sono io, perbacco!! Io sono il LEADER DEL MERCATO, sono HOLLY E BENJI, sono DARTH VADER!! Anche altri produttori non sono stati nominati, alcuni persino 'fumentini', eppure nessunonsi è messo a frignare.
    'Quando alcuni, e per fortuna ci sono stati...'
    Qui possiamo discutere, anche se con dei distinguo: gli eventi non sono tutti uguali e non in ogni situazione si riesce a parlare. Mi spiego: se alla fiera della toma, dopo aver mangiato 18 formaggi e bevuto 14 bicchieri, vado a fumare un toscano straumido, di cosa vogliamo parlare? (Citando per altro un capoverso di questa opera d'arte di articolo). Oppure, se mi abbini una grappa nonino straultra riserva, mi consigli di berne un sorso e 'farlo roteare sul palato' (cit.), e poi, a seguito di una boccata di sigaro ultraumido, mi chiedi che aromi sto sentendo, di che stiamo parlando?? La metà delle degustazioni cui ho partecipato, di qualunque produttore, aveva degli abbinamenti da far accapponare la pelle.

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  7. ..continua..
    Ma poi, scusa, io sono ospite a casa tua e devo venire a fare le pulci e passare per scassascatole? Semmai sono le aziende che dovrebbero ascoltare i clienti, possibilmente quelli più preparati, possibilmente in 'workshop' seri con blender e tecnici, con dell'acqua frizzante fresca, facendo degustazioni cieche e poi agire di conseguenza: ma non perché 'quelli che fumano aromatizzato non capiscono niente', ma perché io, azienda, voglio accontentare quelli che di me non sono contenti. Invece queste cose vengono proposte ai tabaccai, che per la metà manco fuma e a volte consiglia i sigari in base a 'quanti ne ha ancora da far fuori'.
    Tutto questo discorso è stato sviluppato su Facebook, nella pagina 'il sigaro toscano': qui, molti 'blogger' cui probabilmente il tuo articolo era riservato, hanno ribattuto e ti hanno perculato. Io non ho problemi a mostrarti il mio nome e cognome, non ho problemi nel dirti che abito in zona Torino e mi spiace che altri non abbiano la stessa onestà intellettuale di ribattere al tuo articolo dove tu possa leggere; ti scrivo anche che non sono per nulla contento, facendo parte del direttivo del cigar club apuano, di essermi sentito preso in mezzo dal tuo discorso in cui, non specificando chiaramente a chi ti rivolgevi, hai sparato nel mucchio, riferendoti a tutti (o a nessuno) del mondo dei social/blog. Quando si fa un articolo così, in cui si mettono in campo 'allusioni', sarebbe opportuno misurare bene i concetti, fare i nomi ed i cognomi dei blog o dei blogger o dei forum cui fai riferimento e non sparare nel mucchio, altrimenti ti poni esattamente allo stesso livello delle persone che critichi: un po' come il bue che da del cornuto all'asino. Direi che questo è un bel nervo scoperto: sparo nel mucchio per prendere quei 3/4, poi se gli altri 6 si sentono toccati, chissà perché!
    Altro consiglio, non richiesto ma spassionato: per chi si muove nel mondo dei blog, degli eventi e delle presentazioni, essere presente su tutti i social potrebbe essere un valido strumento di osservazione delle tendenze e degli umori delle persone: al giorno d'oggi la comunicazione è veloce e superficiale e i blog non sono più quello che erano 10 anni fa. Per altro, sembri quello seduto nella propria stanza che critica il mondo esterno, ma pretende poi che sia questo a venire da te a controbattere le tue esternazioni, forse pecchi di presunzione?
    Allo stesso tempo, però, il web ha la memoria lunga e certe tue esternazioni passate, sono tornate fuori su vari post facendoti passare per quello che magari non sei: essere sui social ti avrebbe permesso di difenderti o quantomeno di far passare una immagine di te più corrispondente la realtà.
    Ma poi, mi chiedo, chi non conosce queste 'situazioni per cui non è stata nominata MST', ritieni che abbia ricevuto una bella immagine da questo frignare 'non mi hanno nominato' 'noi siamo lì e non vengono da noi' etc.? Pensi di aver fatto una 'bella pubblicità ' al gruppo per cui hai partecipato a San Giustino? Boh..
    Ultima cosa: quando si scrive un blog, o si tiene una pagina o un forum, non è mai bello modificare un articolo, piuttosto ne si fa uno nuovo con le correzioni e ci si scusa per le omissioni o errori passati, IMHO.
    Un saluto.

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  8. Sul concetto del bicho conosco la citazione è ho anche intervistato colui che l'ha vissuta in diretta 👍Tuttavia su adfl era contestualizzata in una certa maniera, ma non voglio rivangare sul concetto.

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  9. Tanta carne al fuoco. Non sarà facile rispondere e tanto meno essere esaustivo. Davvero troppe cose su cui si dovrebbe aprire un discorso a sé. La cosa migliore sarebbe parlarne a quattr'occhi, come spero - prima o poi - che potrà succedere. Su alcune cose, proverò ad esprimermi.
    Simone, non so più in che lingua scrivertelo; non mi riferivo a te, ne al club apuano né a CTS. Non mi riferivo a te quando esprimevo frustrazione nel vedere persone che so per certo critiche (con l'uso spesso di offese) quando parlavo di chi non si è sentito in piacere/dovere di venire a parlare con noi...salvo poi dire che non rispondiamo, non siamo aperti al dialogo, non spieghiamo le cose e non ci confrontiamo.
    Lino, mi fa piacere che tu abbia voluto spendere del tempo e argomentare - sebbene intriso di un certa dose di sarcasmo - l'erronea "costruzione" della parola fummelier. Il problema è che non nasce per essere un termine filologicamente o etimologicamente corretto. La parola - a auto titolazione, come la definisci, nasce in maniera ironica, casuale e soprattutto senza fini inizialmente specifici o in previsione di un uso futuro, men che meno, all'epoca, professionale. Nacque per gioco, ma mi è piaciuta così tanto (ed è piaciuta così tanto), che da più parti mi fu chiesto di continuare ad usarla perché "funzionava". Che sia bene o mal costruita, personalmente non interessa molto.
    Discorso vini...non l'ho scritto io. Spiego. Leggo tale articolo di Nesti, mi piace; chiedo ed ottengo di poterlo riportare ed usarlo come punto di partenza per approfondire alcune cose. Le condivido tutte? no, ma ho voluto riportare l'intero scritto e non solo alcuni passi, che però ho deciso di sottolineare.
    Discorso modifica-omissione. Sapevo che sarebbe finita così...infatti ho cercato di far comprendere che eliminare una parte avrebbe attirato maggiore attenzione che non semplicemente lasciarlo; ma sono stato pregato di togliere quella parte. Ho acconsentito, malvolentieri perché ritengo non si debba fare, ma l'ho fatto. Ed eccoci qui, a far "notare" di averlo fatto. Cosa dovrei scrivere adesso? "Te lo avevo detto"?
    Proseguiamo; non ho vissuto la non citazione di MST come "OHHHMMIODDIO...omissis" ecc. ecc. Semplicemente, mi è sembrato assurdo non farlo e non per la "grandezza" dell'azienda, o per supposta lesa maestà.
    Ora provo a spiegare il discorso "assenze" (e non parlo di appassionati, che come giustamente affermi potevano avere problemi logistico-economici).
    Primo festival del fumo lento, occasione di poter creare qualcosa di GRANDE; non dico per far concorrenza alle fiere tedesche di settore, ma diamine...PRIMO FESTIVAL DEL FUMO LENTO IN ITALIA!!! Posso avere il diritto di affermare che chi non si è presentato, o i grandi esponenti di aziende - presenti o meno - che erano in programma, dovevano fare in modo di esserci e di mantenere gli impegni presi? Che possano avere avuto giustificazioni o meno; provando a mettersi nei panni di chi magari per vederli là e conoscerli, i soldi e l'impegno li ha investiti. Dal loro punto di vista...non è una mancanza di rispetto? Almeno in parte? Una piccola parte? E se non lo è...si può, in questo paese (e poche ore fa ne parlavo proprio con un giornalista conosciuto in degustazione) è possibile ancora esprimere il proprio parere? O si può bellamente scrivere che tizio fa schifo (eufemismo), la tal azienda fa schifo (eufemismo) in nome di una supposta libertà di parola e di opinione, ma non lasciare tale libertà agli altri?

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  10. Marco, ora mi riferirò a quanto avviene nell'ambito social cui sono abituato: quando io o qualcun altro esprimiamo un parere su un sigaro,questo è strettamente personale. Quando questo parere è negatibo e viene condiviso da più persone, avviene sempre che si venga tacitati, perché 'condizioniamo il mercato' oppure perché 'si offende una azienda' o l'operato di chi ci lavora. va da se che, se io produco qualcosa che non piace e lo vendo, mi espongo alle critiche di chi quel prodotto lo paga, che ha tutti i diritti di criticarlo con i termini di cui è capace, aulici o volgari.
    Io credo che in questi paese, si possa scrivere di qualsivoglia cosa, sta poi a noi dare credibilità a boi stessi ed alle nostre parole ma, soprattutto, sta alla onestà intellettuale delle persone, scrivere di quel che si sa e non di quel che si è letto o sentito dire o supposto, soprattutto quando si giudica l'operato altrui da 'concorrenti'; l'utente finale, il consumatore, non è controllabile, non è possibile pretendere che questo sia 'edotto' così come non si può pretendere che chi è abituato a esprimersi a 'merda e fichi' da oggi inizi a parlare di 'feci e ficus', ma bisogna imparare ad ascoltare, a capire che la sua 'merda' non è altro che un modo diverso di dire 'feci'.
    Per tornare al fulcro, che secondo me ha scatenato il polverone, ritengo che se avessi fatto i nomi tu, di coloro cui ti riferivi, nulla sarebbe successo.

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    Risposte
    1. Salve Lino,
      comincio dal fondo; no, anche se avessi fatto i nomi direttamente sarebbe successo lo stesso, poiché ognuno sa di chi si parla, compresi i diretti interessati.
      La cosa sintomatica è che fra tutti i commenti che mi sono stati fatti vedere, quello di un utente di cui non ricordo il nome che sotto commenti ed offese sprezzanti alla mia persona dichiarava: "era un invito al dialogo", è stato parimenti attaccato, il che vuol dire che - a mio modesto avviso - c'è qualcosa che non va nella dinamica della comunicazione. Non si comunica, si attacca, come un toro a testa bassa.
      Ad ogni modo, non sono nemmeno d'accordo che un'azienda in quanto produttrice di qualcosa debba essere offesa. Chiaro che possa e dirò di più, voglia essere criticata, per migliorare; anche se a molti di voi non sembra, MST tiene in alta considerazione opinioni, desideri e critiche degli appassionati, a patto che siano espresse civilmente. Liberi di non crederci, ma l'antica riserva da 2, la messa in produzione continuativa del 1492, la riedizione del Toscanello Giallo (vaniglia), la nuova mandata del Pastrengo...e potrei citare altri esempi, sono avvenute perché hanno tenuto conto delle richieste degli appassionati.
      Con questa risposta chiudo la questione e approfitto per scrivere che tutti coloro che hanno scritto qui un commento anonimo e soprattutto farcito di offese, parolacce e attacchi diretti non solo a me ma anche ad altre persone...non c'è bisogno di dire che non verranno pubblicati e tanto meno riceveranno risposta.

      Leggete questo: https://fummelier.blogspot.it/2017/02/del-perche-ascolto-solo-chi-ha-nome-e.html

      Quando usavo nick sui forum, comunque ero riconoscibile, tutti potevano sapere nome e cognome, c'erano foto di me agli eventi dei forum e non solo. Quindi - sebbene con "nomignolo" - non ero "anonimo". E abbiate ben chiaro che per molte persone, una persona che scrive in maniera anonima, senza poter risalire alla sua identità, che non mostra mai il volto e fa in modo di non essere riconosciuta...beh, semplicemente non esiste, non gli si dà alcun valore, non la si considera. Tutti sono liberi di mostrarsi al "mondo della rete" per come desiderano, ma per molte persone, "esistono" sono le persone riconoscibili. Gli anonimi, non esistono, e non esistendo quello che dicono o scrivono non conta, soprattutto se sono parolacce, offese e quant'altro.
      Chi usa parolacce ed offende, passa automaticamente dalla parte del torto, mi insegnarono; ed io condivido.
      Per chiudere, l'invito che vi faccio è quello di venire a parlare non a scrivere, ci sono meno fraintendimenti e si può farlo davanti ad un buon bicchiere di vino o di birra. Siamo in tanti in Italia a condurre degustazioni e partecipare ad eventi; passate a trovarci, parlate con noi. Un sigaro, un bicchiere e quattro chiacchiere non le abbiamo mai negate a nessuno.

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